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Il borgo di Pienza, simbolo di bellezza e armonia estetica, è stato dichiarato dall’UNESCO
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patrimonio dell’umanità nell’anno 1996.
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Pienza è un piccolo e suggestivo borgo toscano, ricadente nella provincia di Siena, che unitamente
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a Monticchiello, San Quirico d’Orcia, Montalcino, Radicofani e Castiglione d’Orcia, ed altri piccoli
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borghi della zona, caratterizzano quel particolare e meraviglioso territorio che va sotto il nome di Val
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d’Orcia: un parco, naturale, artistico e culturale,ai piedi del Monte Amiata, dichiarato dall’UNESCO
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patrimonio mondiale dell’Umanità nel 2004. E’, nel cuore pulsante della Val d’Orcia, la splendida
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valle che, con le sue colline e i suoi cipressi, si sviluppa lungo il fiume Orcia, simbolo dell’eccellenza e
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dell’armonia paesaggistica, che tanto ha ispirato pittori della scuola senese, che sorgeva l’antico
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borgo medievale noto con il nome Corsignano, che nel 1462 divenne Pienza.
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La storia di Pienza è strettamente legata alla figura e alla personalità di Enea Silvio Piccolomini,
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il quale, nel 1458 eletto Papa Pio II, volle trasformare il piccolo borgo toscano nella
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“città ideale” secondo i canoni urbanistici del Rinascimento italiano.
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Il progetto di trasformazione venne affidato all’architetto Bernardo di Matteo Gambardelli
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detto il Rossellino, unitamente all’umanista Leon Battista Alberti, considerato
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uno dei fondatori dell’architettura rinascimentale.
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In poco più di tre anni, dal 1458 al 1462, Pienza da piccolo borgo medievale noto con il nome di
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Corsignano, divenne la città ideale del Rinascimento italiano nel rispetto delle regole del decoro
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urbano, della simmetria ed omogeneità con riguardo allo spazio e alle forme architettoniche, delle
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proporzioni e regolarizzazione geometriche che emergono nelle diverse tipologie di edifici raccolti
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nella piazza centrale del borgo, conosciuta come Piazza Pio II, caratterizzata dalla sua particolare
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forma trapezoidale e dalla pavimentazione a spina di pesce: il Duomo o la Cattedrale di Santa
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Maria Assunta sul lato maggiore, Palazzo Piccolomini, Palazzo Vescovile (o anche detto Palazzo
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Borgia in quanto donato da Papa Pio II al Cardinale Rodrigo Borgia, poi Papa Alessandro VI,
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che all’epoca era il suo più stretto collaboratore) e il Palazzo Comunale.
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